Approfondimento

La sovranità alimentare ha un senso? Per la tutela della salute degli italiani certamente

Approfondimento pubblicato il 19/08/2024

Pubblicato il 5 dicembre 2022, aggiornato il 19 agosto 2024

Gli ultimi avvenimenti che riguardano la carne coltivata riportano alla ribalta tutte le questioni che riguardano il mondo degli alimenti, sul quale c’è sempre più bisogno di chiarezza.

La “discountizzazione” sta portando ad un peggioramento della qualità del cibo.

Aumentano i consumi di cibo confezionato. Ma il consumo di cibo ultra trasformato incrementa il rischio di contrarre il cancro.

In questo contesto il governo ha stanziato un fondo per la sovranità alimentare.

Ho ritenuto di trattare  alcuni temi relativi a questo tema in questa lezione ai ragazzi dell’Università degli studi di Milano Bicocca.

Non ho parlato di politica agricola comune (PAC) o di investimenti legati al Pnrr.

L’argomento diventerebbe  troppo vasto e complicato.

E arrivando al punto :  il Made in Italy cos’è veramente? E soprattutto che tipo di etichettatura  si può usare per delimitarlo?

Made in Italy significa fatto in Italia con ingredienti 100% italiani o semplicemente prodotti trasformati in Italia?

Purtroppo di 100% italiano c’è solo la DOP.

Tanti anni fà , per valorizzare il Made in Italy feci mettere delle bandierine sui prodotti “Made in Italy”.

La storia  inizia nel 1999, con il logo «prodotto in Italia» (= lavorato in Italia) su alcuni prodotti Esselunga Bio.

Questa etichettatura all’epoca aveva un senso.

Ma ormai si trovano i loghi più disparati, con immagini diverse l’una dall’altra.

C’è il “grano 100% italiano”, il logo dei risicoltori italiani..

E il “Prodotto italiano” che, purtroppo, non vuol dire assolutamente nulla.

Perchè un conto è una certificazione (es.: DOP o IGP) , un conto sono delle definizioni commerciali come queste che avete appena visto.

“Prodotto italiano” fa parte di questa categoria.

Le nocciole IGP sono italiane, ma quanti altri prodotti non lo sono?

Il concetto di IGP è ambiguo.

La dichiarazione del governo è sensata.

Il problema è che non deve rimanere tale.

I conti devono tornare: gli aumenti di listino motivati e realistici devono essere applicati e le pratiche sleali devono cessare.

Sul rispetto dell regole dovrebbe vegliare l’ ICQRF è un ente che dipende dal  Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare

Ma l’ICQRF è una struttura che non ha il controllo del territorio, come ha dimostrato- ad esempio – lo scandalo di Prosciuttopoli .



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