Progetto

Happy: progetto di comunità per il benessere psicologico degli adolescenti

Quando 2024 - 2026 Enti coinvolti Fondazione Guido Venosta, Minotauro, Le Comunità della Salute, CSV Milano ETS, CSV Monza Lecco Sondrio ETS

Enti promotori

  • Fondazione Guido Venosta
  • Minotauro, Istituto di analisi dei codici affettivi, Milano
  • CDS – Le Comunità della Salute,
  • CSV Milano ETS – Città metropolitana, Centro di servizio per il volontariato, Milano
  • CSV Monza Lecco Sondrio ETS – Centro di servizio per il volontariato

 

Seguendo le linee guida dell’OMS/Europa “Nothing about us, without us” (“Nulla su di noi senza di noi”) per il coinvolgimento attivo di adolescenti e giovani nei processi decisionali riguardanti la loro salute, nasce Happy – il Progetto di prevenzione e intervento di sostegno per il benessere psicologico degli adolescenti dell’area metropolitana milanese e della provincia di Monza e Brianza.

Dopo gli anni di emergenza pandemica, infatti, si è riscontrato un indebolimento generale del benessere giovanile. Le modalità con cui gli adolescenti manifestano il loro malessere si sono trasformate e necessitano di nuove prospettive di intervento che riescano a fare fronte a una crescente complessità. La rete di servizi e di agenzie educative che a vario titolo si occupano di cura e di crescita necessitano di costruire interventi integrati che favoriscano una lettura condivisa dei bisogni evolutivi degli adolescenti, e di progetti di crescita sostenibili. Da queste necessità nasce e si sviluppa il progetto HAPPY.
Coerentemente a tali premesse. l’obiettivo del progetto è prevenire l’emergere di problematiche legate all’attacco al corpo (tentativi di suicidio e disturbi alimentari), e al ritiro sociale e scolastico attraverso la partecipazione attiva dei ragazzi ad attività formative, ritenendo altresì centrale la sensibilizzazione e il coinvolgimento anche della cittadinanza, dei genitori e della comunità educante nel suo complesso.

 

Obiettivi

  1. Promuovere il coinvolgimento attivo dei giovani nei loro processi di scelta e nella costruzione del loro futuro nei contesti educativi, sportivi, ricreativi, di promozione sociale e culturale attraverso stage di volontariato, con compiti pratici presso varie associazioni.
  2. Sostenere gli adulti e rinforzare la comunità educante, facilitando le sinergie tra il tessuto associativo e il territorio di riferimento.
  3. Favorire progetti di promozione culturale e partecipativa.

 

Strategie progettuali

  1. Strutturare reti e forme di cooperazione fra i soggetti partecipanti.
  2. Svolgere una mappatura dei territori e un’analisi dei bisogni specifici e reali dei giovani.
  3. Costruire azioni di sostegno e di sensibilizzazione nei confronti dei genitori e della comunità educante.
  4. Costruire azioni di formazione verso gli operatori e gli insegnanti.
  5. Organizzare attività di promozione culturale e di solidarietà e promuovere la partecipazione attiva dei giovani nei territori, prevedendo interventi mirati per i giovani che non frequentano la scuola e i lavoratori in fascia di età dai 14 ai 25 anni che, in genere, non sono destinatari di politiche che prevedano il loro coinvolgimento attivo.

 

Luoghi

  1. Municipio 7 (Baggio, De Angeli, San Siro), Milano.
  2. Comune di Sovico (MB).
  3. Comune di Seregno (MB).

Luoghi differenti, eterogenei dal punto di vista della densità di popolazione e dell’ambiente socio-culturale, che necessitano interventi mirati e finalizzati a ciascuna realtà.

 

Target del progetto

  • Ragazze e ragazzi della scuola superiore di primo e secondo grado.
  • Popolazione adulta/comunità educante (genitori, insegnanti…).
  • Associazioni e/o gruppi informali dei territori di riferimento, ossia gruppi che posseggono caratteristiche simili a quelle dei gruppi formali (rapporti diretti fra i membri, integrazione affettiva, sentimento del “noi”), ma si aggregano spontaneamente in luoghi particolari, come un cortile, un campo da calcio, una piazza, adottano un gergo specifico e contrassegni propri (vestiario, tatuaggi…) e in genere sono in concorrenza con altri gruppi simili.

 


 

AZIONI PROGETTUALI

 

Novembre 2023-maggio 2024

LA LETTURA DEL BISOGNO E LA COSTRUZIONE DEL PROGETTO

La prima parte del piano ha come obiettivo quello di entrare nei territori selezionati e far emergere i bisogni e le risorse specifiche. Questo è un primo aspetto fortemente innovativo, perché intende creare in loco attività continuative che promuovano il benessere degli adolescenti e della comunità educante partendo dall’ascolto e dalla lettura dei reali bisogni specifici che ogni territorio porta con sé. Solo sulla base degli esiti di questo primo anno di analisi dei bisogni, di ingaggio e di accompagnamento verranno costruiti progetti e attività ad hoc per ogni territorio, che vedranno protagonisti attivi, sin dalle prime fasi di ideazione, i giovani stessi e tutti coloro che concorrono alla loro crescita e al loro benessere nella comunità di riferimento.

Questa prima parte prevede 4 azioni, che verranno realizzate in forma continuativa.

 

Azione 1 – La cabina di regia e la costruzione del progetto.

  • Incontri della “cabina di regia” (ossia la fase di incontro capace di integrare visione, programmazione, coordinamento e azione concreta) e monitoraggio delle azioni progettuali e dei suoi risultati. Coinvolti tutti i partner di progetto.
  • Lavoro di backoffice per la progettazione e il coordinamento.

 

Azione 2 – La mappatura per costruire la rete.

  • Mappatura del singolo territorio per individuare risorse e associazioni di volontariato già esistenti, pubbliche e private, ed eventuale accompagnamento formativo. A cura dei CSV.
  • Aggancio con la rete delle scuole e i servizi pubblici e del privato sociale presenti sul singolo territorio. A cura dei CSV.

 

Azione 3 – Analisi del bisogno dei differenti territori

  • Far emergere i bisogni specifici di ogni territorio, sulla cui base far partire la progettazione del secondo anno. A cura di Minotauro Milano con il supporto di CSV Milano e CSV MLS.
  • Interviste di approfondimento alle figure apicali delle organizzazioni territoriali disponibili. A cura di Minotauro Milano.
  • Focus group relativi ai bisogni e alle risorse presenti in ogni zona condotti su un campione di ragazzi, operatori e genitori (3 gruppi della durata di 2 ore ciascuno condotti da psicologi esperti nell’analisi della cultura). A cura di Minotauro Milano con il supporto di CSV Milano e CSV MLS.
  • Analisi del materiale raccolto, output e restituzione dei dati.

 

Azione 4 – La progettazione per ogni zona di interventi focalizzati per i ragazzi e per gli adulti di riferimento

  • Workshop per la realizzazione dei progetti da implementare nei differenti territori. Coinvolti tutti i partner di progetto.

 

Possibili percorsi progettuali

Per i ragazzi/ragazze: sostegno alla crescita e alla promozione del benessere personale e collettivo; sostegno ai giovani per scoprire e potenziare le proprie risorse; costruire strumenti che siano efficaci per svolgere i compiti che la società richiede.

  • Incontri di prevenzione rispetto all’insorgenza di problematiche psicologiche e in genere comportamentali nelle scuole, per singola classe.
  • “Laboratori del fare” per ogni singola realtà territoriale, con l’obiettivo di rafforzare la capacità di lettura di sé.
  • Garanzia di supporto psicologico per i ragazzi più fragili intercettati durante il lavoro su ogni territorio.
  • Manifestazioni culturali e partecipative. In particolare si potrebbe tentare di coinvolgere i ragazzi nel fare e vedere spettacoli teatrali: il ruolo terapeutico del teatro, che può allargare menti e orizzonti e gettare fasci di luce in un mondo buio e pesante, è ben noto.

E uno spettacolo del genere di “Chi come me”, scritto dal drammaturgo Roy Chen e messo in scena al Teatro Parenti da Andrée Ruth Shammah, che racconta la crescita di cinque giovani in cura presso un centro di salute mentale a Tel Aviv, può far capire più di tante parole che i nostri ragazzi non sono soli ad affrontare il trauma del futuro e le loro enormi angosce.

Per i genitori: percorsi/attività per sensibilizzare sul tema dell’adolescenza e della crescita; fornire prospettive attraverso le quali leggere e comprendere i segnali d’allarme e il disagio adolescenziale; costruire e definire nuovi strumenti che permettano agli adulti di sostenere e promuovere nuove esperienze di crescita.

  • Conferenze ed incontri rivolti alla cittadinanza.
  • Cicli di incontri formativi per operatori e volontari.
  • Cicli di incontri formativi per docenti.
  • Incontri con i genitori.

 

Azione 5 – La formazione specifica sull’adolescenza e sugli strumenti di presa in carico del disagio rivolta a tutti gli attori che compongono la comunità educante – a cura dell’Istituto Minotauro con il supporto di CSV Milano e CSV MLS.

  • Ciclo di formazione, in presenza o online, composto da 3 incontri della durata di 4 ore ciascuno sui temi adolescenza, nuove modalità di crescita, nuove forme di malessere evolutivo, risorse che sono a disposizione della comunità educante (operatori di associazioni, personale scolastico, mondo del volontariato, genitori), sempre con la partecipazione attiva dei ragazzi coinvolti. A cura dell’Istituto Minotauro.

 


 

DURATA

Il progetto è pensato in un arco temporale minimo di tre anni, ed è stato disegnato in maniera flessibile per integrare attività sulla base delle richieste e dei fondi a disposizione.
Al fine di garantire una crescita organica e strutturata del progetto, sarà fondamentale usare criteri concreti e tangibili che lavorino in due direzioni: da un lato essere strumento di gestione per le attività da svolgere (numero di conferenze, laboratori, eventi, enti da coinvolgere, etc.), dall’altra per evidenziare i progressi (presenza, adesioni, enti coinvolti, etc.) da un anno all’altro. Questi dati verranno poi utilizzati anche per coinvolgere ulteriori sponsor, economici e in kind contribution (ovvero in natura attraverso la fornitura di beni, servizi, prestazioni d’opera gratuita ecc.), che diventeranno parte integrante della crescita del progetto.

 


 

ATTUALMENTE

 

Municipio 7, Milano

Nel Municipio 7 si sta agendo su una porzione di territorio compreso tra piazza Selinunte e piazzale Segesta, sito in quel “Quadrilatero di San Siro” che è una delle zone più a rischio della città. Solo per fare un esempio, i dati dell’Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale mostrano come il 45% degli abitanti ERP (Edilizia residenziale pubblica) abbia un ISEE inferiore o uguale a 7319,00 €/anno. L’intervento del Progetto HAPPY in questa microzona è stato dovuto anche all’interessamento di Don Franco Molteni, già parroco di Albiate e ora coadiutore della parrocchia Beata Vergine Addolorata di San Siro, dove italiani e cristiani sono ormai la minoranza, e perlopiù anziani.
Il quartiere afferente alla parrocchia, infatti, ha una popolazione di circa 12.000 persone, il 45-50% di origine straniera (85 nazionalità rappresentate). I giovani sono intorno al 15%, compresi tra gli 0 e i 18 anni, anche qui più della metà di origine straniera e in gran parte di religione musulmana. Nell’oratorio della chiesa, da qualche anno, si tiene il Villaggio, un progetto di indubbio interesse che riunisce i ragazzi delle medie di entrambe le etnie religiose, i quali si ritrovano insieme a pregare nella rispettiva fede e anche a conoscersi, ad aiutarsi nel capire la complessità della vita in una città come Milano. La premessa è un patto educativo che viene siglato dai ragazzi e dai genitori; e siccome pare funzionare (giovani che sono arrivati in prima media ora sono volontari, altri scoprono la fiducia in se stessi e il coraggio di esprimersi per interagire col prossimo), l’oratorio dell’Addolorata è diventato “osservatorio diocesano per il dialogo interculturale e interreligioso” nella Pastorale giovanile, e quale progetto pilota potrebbe essere esportato in altri quartieri (v. S. BALLATORE, San Siro, l’oratorio dove imam e suore lavorano insieme per dare un futuro di pace ai ragazzi, in «Il Giorno», 14 ottobre 2023; C. PELLIZZONI e F. ANNIBALI, Il Villaggio dove crescere insieme e costruire la pace, in «Famiglia Cristiana», n. 11, 17 marzo 2024, pp. 32-35; AGENZIA NOVA, Pasqua: cristiani e musulmani che pregano insieme, alternativa alla strada della Parrocchia di piazza Esquilino, 31 marzo 2024).
Come target di progetto si stimano circa 1.500 pre-adolescenti/adolescenti che abitano e/o orbitano nel quartiere (frequentazione nelle scuole locali, associazioni sportive…)., la maggior parte, come detto, di origine straniera. Agiscono nella zona presa in considerazione una ventina di associazioni, che si spera potranno venire coinvolte.

 

Comune di Seregno

La prima “zona” che ha fattivamente aderito al Progetto è il Liceo umanistico “Giuseppe Parini”. L’Istituto ha tre plessi, due nel Comune e uno a Lissone, con tre indirizzi di studio (Scienze umane, Economico sociale e Linguistico), 58 classi e circa 1300 alunni (suddivisi nei tre plessi). Caratteristica peculiare del “Parini” è lo Spazio educativo, dove alunni con e senza disabilità svolgono attività laboratoriali (tra cui teatro, yoga, orticultura, oggettistica, arteterapia, musicoterapia e altre), un’esperienza unica nell’ambito della scuola secondaria che pone l’istituto all’avanguardia nel campo delle attività didattico-educative inclusive. Il Progetto HAPPY sosterrà un coordinamento degli educatori che si occupano dei ragazzi accolti nello Spazio educativo, per formarli secondo gli ultimi criteri di formazione onde affrontare meglio le nuove criticità.

 

Comune di Sovico

Anche qui ha aderito per prima una scuola, l’Istituto Comprensivo “Giacomo Paccini” di Sovico. È un istituto di base (Scuola per l’infanzia, primaria e secondaria di I grado), con 37 classi e circa 750 alunni. Fu intitolato a un preside il quale, negli anni Settanta, volle creare una scuola a carattere musicale, dove imparare a leggere gli spartiti, ascoltare e suonare ha estrema importanza; e la musica, per sua stessa natura, è inclusiva. Questa peculiarità verrà implementata con l’aiuto del Progetto HAPPY.

Target di progetto fra Seregno e Sovico sono circa 2000 ragazzi fra i 12 e 16 anni. Possono aumentare anche in tempi brevi, perché è già stato riscontrato l’interesse di diverse associazioni del più vario genere (es. una pro loco e un’associazione sportiva). I dati potranno quindi venire aggiornati.
Il Comune di Seregno conta 140 associazioni circa, quello di Sovico, 40: verranno tutte informate e possibilmente coinvolte.

 


 

La cosa che più preme è che di quanto si riuscirà a realizzare, resti il più possibile e sia in grado di alimentarsi e di andare avanti da solo, continuando a creare situazioni positive che non possono se non arricchire i territori su cui il progetto ha agito e migliorare la vita di chi li abita.

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Rassegna stampa

Copertina
Felici contro il disagio. Arriva il piano Happy. Giovani e prevenzione per “diventare capaci”

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